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Dermatite seborroica: 5 consigli per tingere i capelli

Come tingere i capelli senza peggiorare la dermatite del cuoio capelluto

Ho la dermatite seborroica, posso tingermi i capelli bianchi?

La Dermatite Seborroica è una malattia molto diffusa che interessa non solo il cuoio capelluto ma anche altre zone del corpo, come le sopracciglia, le orecchie, la zona dello sterno e anche quella pubica. E’ anche una malattia cronica e recidivante. Ciò significa che la sua fase acuta dura per almeno 6 settimane continuative e che va incontro a periodi di benessere totale, alternati a periodi di comparsa delle manifestazioni che sono tipicamente rossore, desquamazione (la cosiddetta “forfora grassa”), prurito a volte anche molto intenso e sensazioni fastidiose in genere che vengono descritte da chi le prova come bruciore, sensazione di spilli sulla pelle, a volte dolore.

La malattia interessa più frequentemente i maschi (secondo un studio condotto in Germania, circa 4% della popolazione maschile e 1,5% della femminile).
L’età di comparsa della malattia è variabile, con 2 picchi: età neonatale e età adulta. Quando compare entro i 3 anni di vita è autolimitante quindi viene, resta per un po’, ma poi se ne va, indipendentemente che la curiamo o meno. Quando invece compare in età adulta (tra i 20 e i 70 anni) tende ad essere cronica recidivante  come spiegato sopra.

 

Ecco perché è frequente che la persona che soffre di dermatite seborroica si debba porre la domanda: “posso tingermi i capelli?”, dato che la malattia tende ad accompagnarci per tutta la vita adulta, esattamente come la comparsa dei primi capelli bianchi!

Ci sono fondamentalmente due criticità legati alla tintura dei capelli per chi soffre di  Dermatite seborroica

  • la fase di impacco del colorante potrebbe peggiorare la sintomatologia
  • i componenti della tintura potrebbero essere assorbiti dalla pelle

analizziamoli uno alla volta.

Molte delle nostre followers ci hanno segnalato che tenere la tintura in posa per i 30-40 minuti canonici diventa una vera e propria tortura spesso insopportabile quando la dermatite è in fase acuta. Bruciore, pizzicore, calore sono accentuati e spesso portano a dover rimuovere il prodotto prima dello scadere del tempo utile alla colorazione del capello.

Inoltre, nella fase acuta, il prurito ci induce al grattamento della cute provocandoci microlesioni sulla pelle che ne aumentano la permeabilità. Attraverso le microlesioni (dei piccoli taglietti o escoriazioni ) possono penetrare in profondità le sostanze contenute nella tintura per capelli. Queste sostanze possono arrivare al derma dove si trovano i nostri capillari della pelle che, essendo infiammata, saranno dilatati e più permeabili.

Insomma, se in condizioni normali, con una pelle non infiammata e non lesa, con i normali tempi di applicazioni, le tinture per capelli sono dei cosmetici considerati sicuri, in caso di dermatite non possiamo più usarle con la stessa leggerezza. Il rischio è quello di sviluppare allergie e tossicità.

E ora vi vedo già abbattute e tristi, che state pensando che dovrete tenervi gli odiati capelli bianchi!

Ma invece no. Ho una buona notizia per voi! Con i giusti accorgimenti è possibile limitare i danni e mascherare la ricrescita. Vediamo insieme i trucchetti da mettere in atto.

1 – prima di tutto: curiamo la dermatite

Il primo passo da compiere è quello di ridurre l’infiammazione indotta della Dermatite seborroica con appositi farmaci o dispositivi medici in crema, shampoo o per bocca. Se hai già un dermatologo di fiducia rivolgiti a lui/lei per la terapia personalizzata (se non ce l’hai puoi chiedere la consulenza di un dermatologo Myskin ).
E’ importante portare la dermatite in una fase di remissione più duratura possibile, per evitare che la tintura o la stessa acqua calda usata per il risciacquo, la accentuino e rendano impossibile continuare a tingersi.

2 – scegliamo una tintura meno allergizzante e irritante possibile

Alcuni ingredienti delle tinture possono indurre dermatiti irritative del cuoio capelluto, altri delle dermatiti allergiche. Usare tinture che li contengano potrà quindi non solo peggiorare il quadro clinico della già presente dermatite seborroica, o peggio sovrapporne un’altra, irritativa o allergica! Quindi meglio evitare prodotti con parafenilendiamina (allergizzante tra i più diffusi), ammoniaca e acqua ossigenata ad alti volumi (i più comuni irritanti).

Se possibile scegliamo prodotti “riflessanti” invece di “coloranti” perché i riflessanti contengono pigmenti pronti, già colorati che non necessitano dell’ossidazione e inoltre non penetrano nella corteccia del capello, quindi non hanno necessità di essere addizionati con ammoniaca. Se invece abbiamo bisogno di vero e proprio colore, meglio scegliere le tinture semi-permanenti rispetto alle permanenti perché contengono acqua ossigenata a volumi più bassi quindi meno irritanti.

3 – proteggiamo il cuoio capelluto con un olio prima della tinta

Cosi come applichiamo una crema grassa all’attaccatura dei capelli e sulle orecchie per proteggere la pelle del viso dal colore, possiamo applicare un olio specifico per lo scalpo al fine di creare una barriera tra la cute e il colore. Il prodotto andrà poi rimosso in fase di risciacquo. La dermatite infatti non interessa il capello ma la cute, quindi se protetta, la cute non risentirà del contatto con la tintura.

4 – al momento del risciacquo usiamo acqua tiepida o fredda

L’acqua troppo calda induce una dilatazione dei capillari della cute e può essere un fattore scatenante il prurito, pertanto in fase di risciacquo meglio modularla sul tiepido/fresco per evitare la riaccensione dei sintomi fastidiosi.

5 – ultimo ma non ultimo, non dimentichiamo il test preliminare

Questo test consiste nell’applicare un pochino di prodotto colorante sul polso o dietro all’orecchio, 24-48 ore prima della procedura completa al cuoio capelluto.
Deve essere effettuato ogni volta che si colorano i capelli anche se si utilizza la stessa marca di prodotto e la stessa nuance, sia che si usi un prodotto “naturale” che classico (che poi son tutti prodotti chimici, il termine “naturale” non significa “che non fa male” ndr). La sensibilità individuale ai componenti può cambiare nel tempo, quindi un prodotto che non ci ha mai provocato reazioni, un certo giorno può diventare aggressivo. L’assenza di reazione al test preliminare offre ragionevole sicurezza di impiego del prodotto e quindi possiamo procedere alla colorazione di tutti i capelli.

 

In conclusione, chi soffre di dermatite seborroica non deve necessariamente rinunciare alla tintura dei capelli bianchi, seguendo queste poche regole il trattamento di bellezza può essere altamente tollerato e ripetuto nel tempo.


Bibliografia

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29958696

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28611994

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28396898

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19470299

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Dott. Federica Osti
Dott. Federica Osti
Sono Medico Chirurgo specializzata in Dermatologia e Venereologia all'Universita' di Ferrara e in Chirurgia Dermatologica all'Universita' di Siena. Svolgo attività clinica di prevenzione, diagnosi e trattamento dei tumori cutanei presso la Ausl di Ferrara da più di 10 anni. Dopo aver conseguito il Master di Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza presso l’Università di Ferrara, ho cominciato a scrivere per Myskin.it e sono coautrice del libro "Reparto Dermocosmetico, guida al cross-selling” e di articoli scientifici pubblicati sulla stampa internazionale.

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